«Quando Maria e Giuseppe ritrovarono il Fanciullo Gesù nel Tempio, dopo tre giorni di trepida ricerca, sua madre non poté trattenere questo amorevole lamento: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».
È confortante per noi sapere che anche la Madonna chiese un “perché” a Gesù, in una circostanza di intensa sofferenza. Da quelle pagine venerande apprendiamo che sovente il popolo di Dio, oppure qualcuno dei suoi membri, che attraversa prove cruciali, in simili frangenti, una domanda affiora: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», «Perché dormi, Signore... perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e oppressione?» (Sal 22,2; 44,24a.25). Per rispondere a questo “perché” umanissimo, l’orante dei Salmi si volge al passato d’Israele, rimedita la storia dei Padri, specialmente l’esodo dall’Egitto, e ne ricava la seguente lezione: anch’essi furono saggiati come oro nel fuoco, eppure il Signore li salvò in tanti modi e per vie spesso inattese; e siccome il Signore è fedele, anche adesso, come allora, donerà la salvezza nel modo e nel tempo che a lui piacerà.
[Angelus, 31 luglio 1983]
Questo "Angelus" di G.Paolo II si presenta come risposta alla nostra lecita domanda: perchè? legittima nei momenti più difficili della nostra vita, anche Gesù sulla Croce chiese al Padre perchè l'aveva abbandonato. Viviamo con fiducia la Speranza, che si fa certezza, del cuore di Maria e Gesù.
RispondiElimina