La devozione dei libanesi per la Madonna, “Nostra Signora del Libano”, è costante e profondamente radicata nella tradizione: essi associano il suo nome a molti riferimenti biblici riguardanti il loro Paese. Cantano perciò con trasporto: “Vieni, vieni dal Libano”, o Maria, tu t’innalzi “come i cedri del Libano”, “Vieni, vieni dal Libano”. I libanesi, sia cattolici che ortodossi, e gli stessi musulmani, nella consapevolezza di questi riferimenti biblici, si sentono tutti profondamente legati a Maria. In famiglia, alla sera, prima di andare a letto, i componenti del nucleo familiare recitano il Rosario, cantano il popolarissimo inno “Ya Ummallah” (O Madre di Dio...), e si fanno benedire con l’icona della Madonna. Ma il Santuario maggiore e più caro a tutti i libanesi resta comunque quello di “Nostra Signora del Libano”, sito sulla collina di Harissa. La grande statua della Madonna, che sorge accanto al Santuario, rivolta con le mani tese verso il mare e la capitale Beirut, sembra assicurare a tutti i libanesi la sua materna protezione. Illuminata di notte, si vede da quasi tutto il Libano. Essa attira folle di pellegrini durante l’anno, specialmente durante il mese di maggio. Uniamoci anche noi ai libanesi per invocare dalla Madonna, pace, solidarietà.
[Angelus, 28 febbraio 1988]
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