Assieme alla Madre del nostro Salvatore eleviamo le nostre mani e i nostri cuori a Dio in lode e ringraziamento, e in amorosa contemplazione del mistero della divina provvidenza. Quando Maria accettò di divenire la Madre di Dio, quando disse «Avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38), il Verbo fu fatto carne, l’eterna e divina parola di Dio si fece uomo nel suo grembo. E la storia dell’umanità ne fu totalmente sconvolta. Il mondo non sarebbe mai più stato lo stesso.
Dio si era incarnato nell’uomo. Gesù era divenuto nostro fratello, un uomo simile a noi in tutto eccetto che nel peccato. Il mistero dell’incarnazione, il mistero di Dio fatto uomo, ci aiuta a comprendere il mistero dell’Eucaristia. Perciò quanto ebbe inizio nella città di Nazaret grazie alla generosità della beata Vergine, non ebbe termine con la morte e la risurrezione di Cristo. No, Cristo continua a essere nel mondo per mezzo della Chiesa, e specialmente attraverso la sacra liturgia. Quando si annuncia la parola di Dio a messa, è Cristo stesso che parla al suo popolo.
[Angelus, 25 settembre 1983]
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