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SPIRITO SANTO

SPIRITO SANTO
"VIENI, .."

BUONA S. PASQUA

BUONA S. PASQUA
La Resurrezione di Gesù porti il Suo Amore nei nostri cuori

Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.

Nella Vita e nella Parola di Gesù l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità.

Silenzioso Dio

Fatima

Fatima
Cappella delle Apparizioni

S. Maria del Cammino





Il Papa venuto da lontano....

Il Papa venuto da lontano....
Dono di Dio per tutti gli uomini

venerdì 31 luglio 2009

31 lug.2009 Venerdì della XVII Settimana del Tempo Ordinario - S. Ignazio di Loyola

S.Ignazio di Loyola

Non è costui il figlio del falegname? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi. Mt 13,54-58

Dio Creatore - Preghiera di Giovanni Paolo II

O Dio, Tu sei nostro Creatore. Tu sei buono e la tua misericordia è senza limiti. A Te la lode di ogni creatura. O Dio, Tu hai dato a noi uomini una legge interiore di cui dobbiamo vivere. Fare la Tua volontà, è compiere il nostro compito. Seguire le Tue vie è conoscere la pace dell'anima. A Te, offriamo la nostra obbedienza. Guidaci in tutte le iniziative che intraprendiamo sulla terra. Liberaci dalle nostre tendenze cattive che distolgono il nostro cuore dalla Tua volontà. Non permettere che invocando il Tuo Nome, giustifichiamo i disordini umani. O Dio, Tu sei l'Unico. Non permettere che ci allontaniamo da Te. O Dio, giudice di tutti gli uomini, aiutaci a far parte dei tuoi eletti nell'ultimo giorno. O Dio, autore della giustizia e della pace, accordaci la vera gioia, e l'autentico amore, nonché una fraternità duratura tra i popoli. Colmaci dei Tuoi doni per sempre. Amen!

giovedì 30 luglio 2009

30 lug. 2009 Giovedì della XVII Settimana del Tempo Ordinario

Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».Terminate queste parabole, Gesù partì di là. Mt 13,47-53
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• L'esperienza del Figlio è entrata in te e ha cambiato il tuo sguardo, facendoti scoprire le cose di Dio in un altro modo?
• Cosa ti ha rivelato il Discorso delle Parabole sul Regno?

E' ora di tornare a Dio - Preghiera di Giovanni Paolo II.

Il mondo ha bisogno di Dio, spesso così poco creduto e adorato, così poco amato e obbedito. Egli non tace, ma chiede l'umile silenzio dell'ascolto. Il suo infinito rispetto per la nostra libertà non è debolezza: Egli ci tratta da figli. Lasciamo che la sua parola tocchi il nostro cuore. Egli è la speranza dell'uomo ed il fondamento della sua autentica dignità. Alla prova dei fatti, si è dimostrata cieca ogni ideologia che ha voluto porre l'uomo in alternativa a Dio, la creatura al Creatore. È giusto e doveroso affermare e difendere i «diritti dell'uomo»; ma prima ancora occorre riconoscere e rispettare i «diritti di Dio». Trascurando questi, si rischia di vanificare anche quelli. Consentitemi di gridarlo forte: «È ora di tornare a Dio!». A chi non ha ancora la gioia della fede, è chiesto il coraggio di cercarla con fiducia, perseveranza e disponibilità. A chi ha già la grazia di possederla, è domandato di apprezzarla come il tesoro più prezioso della sua esistenza, vivendola fino in fondo e testimoniandola con passione.

mercoledì 29 luglio 2009

29 lug.2009 Mercoledì dellaXVII Sttimana del tempo Ordinario S.Marta

Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose.
In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”.
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carelitani)
• So creare nella mia vita situazioni e itinerari di ascolto? Mi limito solo ad ascoltare la Parola in chiesa, oppure, mi dedico a un ascolto personale e profondo cercando spazi e luoghi idonei?
• Ti limiti a un consumo privato della Parola o diventi annunciatore di essa per diventare luce per gli altri e non solo lampada che illumina la propria vita privata?

martedì 28 luglio 2009

28 lug.2009 Martedì della XVI Settimana del Tempo Ordinario

Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».Mt 13,36-43
Per un confronto personale ( a cura dei Padri Carmelitani)
• Nel campo tutto è mescolato: zizzania e grano. Nel campo della mia vita, cosa prevale: zizzania o grano?
• Hai cercato di parlare con altre persone per scoprire il senso di qualche parabola?

lunedì 27 luglio 2009

27 lug. 2009 Lunedì della XVII Settimana del Tempo Ordinario

Il granello di senape diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami.
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:«Aprirò la mia bocca con parabole,proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».Mt 13,31-35
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• Qual è il punto di queste due parabole che più ti è piaciuto o che più ti ha colpito? Perché?
• Qual è il seme che, senza che tu te ne rendessi conto, è cresciuto in te e nella tua comunità?

domenica 26 luglio 2009

26 lug..2009 XVII Domenica del Tempo Ordinario

Santi Gioacchino ed Anna
Anna e Gioacchino sono i genitori della Vergine Maria. Gioacchino è un pastore e abita a Gerusalemme, anziano sacerdote è sposato con Anna. I due non avevano figli ed erano una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Gioacchino porta di nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia. Più tardi Maria è condotta al tempio per essere educata secondo la legge di Mosè. Sant'Anna è invocata come protettrice delle donne incinte, che a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri legati alle sue funzioni di madre, tra cui i lavandai e le ricamatrici. (Avvenire)
Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo. Gv 6,1-15


Omelia
di
don Roberto Rossi

Inizia oggi la lettura del grande capitolo sesto di S. Giovanni che ci prepara con la moltiplicazione dei pani al discorso eucaristico di Gesù.Gesù poteva far scendere il pane e i pesci sul prato direttamente dal cielo, magari dopo aver pronunciato con fare misterioso qualche formula magica. La folla sarebbe rimasta a bocca spalancata. Invece no. Vuole partire dal contributo del ragazzino: cinque pani e due pesci.Un niente, anzi, meno di niente per cinquemila uomini, più le donne e i bambini: nemmeno una briciola per ciascuno.Eppure Gesù parte da lì: prende i pani e i pesci dalle mani del ragazzo e li distribuisce a quelli che si erano seduti, finché ne vogliono. E da quelle briciole scaturisce tanto ben di Dio da riempirne dodici ceste. Dodici! Come le tribù d'Israele, un simbolo dell'umanità. Come a dire: da quei cinque pani e due pesci tutta l'umanità si sarebbe potuta saziare.È strano Gesù? Tutt'altro! Segue e svela la logica di Dio, come avevano fatto Eliseo e tutti gli altri profeti: «Dio è generoso, immensamente generoso. Però, da padre buono e vero, vuole la nostra collaborazione. Ci sta vicino, ci aiuta a superare le difficoltà, ma esige che noi collaboriamo per quello che possiamo. Possiamo poco? Non importa. È importante che mettiamo quel poco che abbiamo. Possiamo pochissimo, quasi niente: soltanto cinque pani e due pesci per una marea di persone? Non importa. È sufficiente che mettiamo quello che abbiamo. Al resto pensa lui». Questo il messaggio di Gesù.Ecco la nostra meditazione. Quante volte, quando le cose ci sembrano superiori alle nostre forze - pensiamo alla miseria del mondo, soprattutto dei bambini... -, può venire il lamento: «Perché Dio non fa niente?».Quante volte, di fronte alle disgrazie, ai lutti, alle situazioni di dolore e di sofferenza, può venire il lamento: «Perché Dio non interviene?».Quante volte, di fronte alle difficoltà che incontriamo con noi stessi, nella famiglia, nel lavoro, possiamo arrabbiarci: «Ho pregato tanto, ma Dio non mi ha ascoltato, non mi ha aiutato».La domanda: li abbiamo tirati fuori i nostri cinque pani e due pesci?Forse no. Sembrandoci inadeguate le nostre risorse, abbiamo preteso che facesse tutto Dio. Se le avessimo messe nelle sue mani, si sarebbero moltiplicate.Possiamo riflettere e chiedere persono. Perché cinque pani e due pesci ce li abbiamo tutti.Paolo ci ricorda che siamo chiamati a comportarsi in maniera degna della nostra vocazione; a vivere consapevoli che siamo un solo corpo, che c'è «un solo Signore, un solo Spirito, un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti».Siamo chiamati, cioè, a creare pace, fraternità, perdono, benevolenza, uguaglianza, giustizia.Un impegno superiore alle nostre forze? Sicuramente!Però le nostre forze basteranno e avanzeranno se non lasciamo nella bisaccia i nostri cinque pani e due pesci, ma li tiriamo fuori e li mettiamo nelle mani di Cristo Gesù.Con questi pensieri, mi accingo a una visita ad alcune Missioni in India; conto sulla preghiera degli amici, ai quali chiedo scusa di non farmi presente per alcune domeniche.

sabato 25 luglio 2009

25 lug.2009 Sabato della XVI Settimana del T.O

Berrete il mio calice.
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: “Che cosa vuoi?”. Gli rispose: “Di’ che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”. Rispose Gesù: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?”. Gli dicono: “Lo possiamo”. Ed egli soggiunse: “Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio”. Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: “I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”.
Per un confronto personale ( a cura dei Padri Carmelitani)
• Giacomo e Giovanni chiedono favori, Gesù promette sofferenza. Ed io, cosa cerco nel mio rapporto con Dio e cosa chiedo nella preghiera? Come accolgo la sofferenza che avviene nella vita e che è il contrario di ciò che chiediamo nella preghiera?
• Gesù dice: "Tra di voi non sia così!" Il nostro modo di vivere nella chiesa e nella comunità concorda con questo consiglio di Gesù?

venerdì 24 luglio 2009

Colui che ascolta la Parola e la comprende, questi dà frutto.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• L’ascolto porta alla comprensione profonda della Parola di Dio o rimane solo un esercizio intellettuale?
• Sei un cuore accogliente, disponibile, docile per arrivare ad una comprensione piena della Parola?

PREGHIERE DEL MATTINO

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O mio Gesù ti offro tutta la mia giornata,
tutte le gioie siano una lode di ringraziamento a Te che sei L’Amore,
tutti i dolori siano la mia offerta continua e permanente per coloro che hanno bisogno di conoscerTi ed amarTi per vivere con Te, in Te e per Te,
che sei l’ Amore, l’unico vero Amore,
Pietra Angolare di tutte“le esistenze”.
Fa che in ogni attimo di questo giorno, io,
piccolo “tralcio” dell’immensa “Vite”,
non perda questa intenzione e se ciò dovesse
accadere, per la mia umana fragilità,
fa che io sappia ritrovare i sentieri perduti.
Ti prego per la pace nei cuori di tutti noi:
“povera umanità”.
Ovunque regni l’ Amore, Grande Dono, che
consegni a ciascun uomo sin dalla venuta nel mondo
e che a volte non riaffiora in superficie
o rimane occulto per sempre, là c’è la pace!
Tutta l’umanità ha bisogno della pace,
diversi popoli ancora impugnano le armi e
tanto sangue scorre ancora!
Spegni l’orgoglio dei potenti e regni la giustizia!
Gli ammalati sia nel corpo, sia nello spirito, non si
sentano mai soli, sentano sempre Te vicino,
Medico e compagno.
Sappiano sentire e gustare il Tuo Spirito Consolatore,
amico inseparabile di chi sa abbandonarsi a Te, alla Tua volontà
e si propone come Tuo Cireneo,
che cerca nel suo piccolo, con l’offerta generosa
della propria sofferenza, in “perfetta letizia” di
aiutarTi a portare la “ Tua Grande Croce”.
Signore Gesù, Creatore e Signore invia tante
vocazioni alla Tua Chiesa, per ciascun
campo d’azione.
La messe è molta e gli operai sono pochi!
Ti prego per tutte le famiglie, ciascuna assuma
in ogni attimo ed in ogni circostanza come modello
la Tua Famiglia, la Famiglia di Nazareth.
Aiuta tutti noi uomini, membra scelte della Tua
immensa Creazione, a sapere realizzare il suo “mandato”
in seno all’umanità
ad essere cittadini, attivamente viventi, nella “grande immensità” del Tuo Amore.
Là dove regna il Tuo Amore non esiste la guerra!
Aiuta i governanti a deporre le armi
a praticare la giustizia ed a costruire
la civiltà dell’Amore,
dove tutti i giovani possano trovare la gioia di
realizzare i Tuoi Progetti e là dove
si presenterà la sofferenza la forza di vivere in Te.
Ti prego per tutti i defunti, soprattutto per
quelli per cui nessuno prega;
a ciascuno arrivi quel fiore
di cui ha bisogno per occupare un posto
nella Tua Corte Celeste
per coloro che della mia famiglia... non sono più
tra noi!
Ti affido tutti i miei benefattori, viventi o non,
Tutti coloro che nelle piccole e grandi cose
Si sono fatti portatori della Tua presenza nel
mio vissuto quotidiano.
AMEN

giovedì 23 luglio 2009

23 lug. 2009 Giovedì della XVI Settimana de tempo Ordinario

Voi siete la luce del mondo.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”.Mt 5,13-16
Santa Brigida di Svezia
Patronato: Compatrona d’Europa
1303-1373.
Nata da una nobile famiglia svedese, Brigida sposò a meno di quindici anni un principe suo conterraneo, con il quale visse felicemente per ventotto anni ed a cui partorì otto figli. Si dimostrò una moglie laboriosa e amante della casa. Rimasta vedova fondò il monastero di Vadstena (1344) istituendo così l’Ordine del Santo Salvatore conosciuto anche con il nome di “brigidini”. È celebre per le visoni e le rivelazioni che Dio le concesse e che ella riportò per iscritto, per questo motivo fu definita “la mistica del Nord”. Morì a Roma tornando da Gerusalemme (23 Luglio) e fu canonizzata diciott’anni più tardi (1391). Proclamata compatrona d’Europa (1999).

mercoledì 22 luglio 2009

22.lug.2009 Santa Maria Maddalena Mercoledì della XVI Settimana del T.O

Donna, perché piangi? Chi cerchi?
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Maria stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Essa allora voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: Maestro! Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Magdala andò subito ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore” e anche ciò che le aveva detto. Gv 20,1.11-18
Per un confronto personale ( a cura dei Padri Carmelitani)
• Tu hai avuto un'esperienza che ha prodotto in te la sensazione di perdita e di morte? Cosa ti ha dato nuova vita e ti ha ridato la speranza e la gioia di vivere?
• Maria Maddalena cercava Gesù in un certo modo e lo incontrò di nuovo in un altro modo. Come avviene oggi questo nella nostra vita?

martedì 21 luglio 2009

Aprite le porte a Cristo..

21 lug. 2009 Martedì della XVI Settimana del Tempo Ordinario

"Tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!"
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».Mt 12,46-50
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• Vivere la fede nella comunità. Che posto ha e che influsso ha la comunità nel mio modo di vivere la fede?
• Oggi, nella grande città, la massificazione promuove l’individualismo che è contrario alla vita in comunità. Cosa sto facendo per combattere questo male?

lunedì 20 luglio 2009

20 lug.2009 Lunedì della XVI Settimana del tempo Ordinario

La regina del Sud si alzerà contro questa generazione.
In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».La regina del Sud si alzerà contro questa generazione. Mt 12,38-42
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• Convertirsi vuol dire cambiare comportamento morale, ma anche cambiare le idee e il modo di pensare. Moralista è colui che cambia comportamento, ma conserva inalterato il suo modo di pensare. E io, come sono?
• Dinanzi all'attuale rinnovamento della Chiesa, sono fariseo che chiede un segno o sono come la gente che riconosce che questo è il cammino voluto da Dio?

domenica 19 luglio 2009

19 lug.20009 XVI Domenica dl Tempo Ordinario

Erano come pecore che non hanno pastore.
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.Mc 6,30-34
orientamenti per la preghiera
Leggere nella Bibbia: Gesù e le folle (Mt.8,1 ; 9,35-38; 13,34; Me 1,33-45; Eb 5,1 -10); i predicatori del vangelo (1Cor 3—4:9; 2Coi 1,3-7; 3,1-4; 5,11-21; 11,16-33).
«Si mise a insegnare loro molte cose». Gesù non ha mai finito di essere il nostro maestro. Quando vogliono farlo re, metterlo a distanza, conferirgli potenza e gloria come noi le concepiamo Gesù si rifiuta... e si mette a insegnare. Che cosa? Non si tratta» primo luogo di conoscenza, di cose da credere, di concetti di affidare alte parole e ai libri. Si tratta di una vita. Che cos'è la vita, la «vera vita»? Un uomo non potrà mai rispondere completamente a questa domanda, per quanto estese siano le sue conoscenze. La vita... Gesù viene ad insegnarcela attraverso lì vibrazione della propria esistenza, attraverso le sue parole sempre nuove, attraverso il varco che esse aprono in maniera definitiva nell'orizzonte degli uomini. Si tratta di vita con Dio, quel Dio che egli chiama padre con sconvolgente semplicità. Gesi sembra mettersi allo stesso livello di Dio, introducendolo con familiarità e confidenza della vita dell'uomo. E questo è proprio ciò che molti dei suoi contemporanei non gli perdoneranno mai... [G. Bessière, Gesù inafferrabile)
Poiché tu ti vuoi liberi
dicono che non parli
Poiché prendi un volto umano
dicono che ti nascondi
Poiché punti sui deboli
dicono che sei morto
Poiché sei un Dio paziente
dicono che dormi
Poiché il tuo Spirito è inafferrabile
dicono che tutto va male
Poiché non accetti di essere complico
dicono che non servi a niente
Poiché non schiacci nessuno
dicono che non ti hanno offeso
Poiché non sei un Dio qua/siasi
dicono di tè qua/siasi cosa

sabato 18 luglio 2009

18 lug.2009 XVI Domenica del Tempo Ordinario

Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:«Ecco il mio servo, che io ho scelto;il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.Porrò il mio spirito sopra di luie annuncerà alle nazioni la giustizia.Non contesterà né grideràné si udrà nelle piazze la sua voce.Non spezzerà una canna già incrinata,non spegnerà una fiamma smorta,finché non abbia fatto trionfare la giustizia;nel suo nome spereranno le nazioni».Mt 12,14-21
Per un confronto personale ( a cura dei Padri Carmelitani
• Conosci qualche fatto in cui le autorità religiose, in nome della religione, decisero di perseguitare ed uccidere persone che, come Gesù, facevano bene alla gente?
• Nella nostra comunità siamo servi di Dio per la gente? Cosa ci manca?

venerdì 17 luglio 2009

17 lug.Venerdì della XV Domenica del Tempo Ordinario

Il Figlio dell’uomo è signore del sabato.
In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato». Mt 12,1-8
Per un confronto personale(a cura dei Padri Carmelitani)
• Che tipo di conflitti vivi in famiglia, nella società e nella Chiesa? Quali sono i conflitti riguardo alle pratiche religiose che oggi, recano sofferenza alle persone e sono motivo di discussione e di polemica? Qual è l'immagine di Dio che è dietro tutti questi preconcetti, dietro tutte queste norme e proibizioni?
• Cosa ti ha insegnato il conflitto in tutti questi anni? Qual è il messaggio che trai da tutto questo per le nostre comunità di oggi?

Preghiamo per i militari inviati in Missione all'Estero














In queste ore i famigliari di Alessandro Di Lisio, il caporal maggore dei "parà" deceduto in Afganistan per l'esplosione del mezzo su cui stava svolgendo la sua Missione Militare Italiana all'Estero, piangono, straziati dal dolore per la perdita del loro congiunto a causa dell'esplosione del veicolo su cui stavano svolgendo il loro "servizio", causata da una forte quantità di esplosivo.
La coincidenza con la solennità della Beata Vergine del Monte Carmelo ci invita a raccomandare il giovane Alessandro, 25 anni, alla Madonna perchè lo accompagni in cielo; ci invita a raccomandare l'anima di tutti gli altri militari deceduti per le Missioni all'Estero; ci invita a pregare per i famigliari, che ancora in buona parte non sono riusciti a dare una risposta alla domanda: "perchè?"
Ci invita a pregare per i soldati che si trovano lontani dalle loro famiglie ed impegnati in queste Missioni, per i loro famigliari il cui cuore batte fortemente dal momento in cui si sono dovuti distaccare dai loro cari.
Maria SS. dia loro la sola risposta: L'amore di Gesù, la Fiducia in Lui,....la forza di arrivare serenamente al momento del loro ritorno per riabbracciarli.
La fraternità chiede a tutti i visitatori, quale preghiera recitare insieme ogni giorno, formando una catena di solidarietà. Un impegno piccolo, ma tante piccole gocce possono formare un laghetto, un lago,....."Insomma l'unione fa la forza". Se interessati andate al post 131 del blog "la vite e i tralci:



Vi prego di fare la vostra proposta e liberamente assumere questo impegno nella sezione commenti.

giovedì 16 luglio 2009

16 lug.Giovedì della XV Settimana del Tempo ordinario - Beata Vergine Maria del Monte Carmelo

Io sono mite e umile di cuore.

In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Mt 11,28-30

mercoledì 15 luglio 2009

15 lug.Mercoledì della XV Settimana del Tempo Ordinario - San Bonaventura

Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.
In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Mt 11,25-27
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• La tua preghiera sente il bisogno di esprimere tutta la gratitudine al Padre per i doni con cui cola la tua vita? Ti capita di confessare pubblicamente di esaltare il Signore a motivo delle opere meravigliose che compie nel mondo. Nella chiesa, nella tua vita?
• Nella tua ricerca di Dio fai affidamento sulla tua sapienza e intelligenza o ti lasci guidare dalla sapienza di Dio? Che attenzione poni al tuo rapporto con Gesù? Ascolti la sua Parola? Assumi i suoi sentimenti per scoprire la sua fisionomia di Figlio del Padre celeste?

La Moltitudine....Benedetta Bianchi Porro

Ringraziamo tantissimo Gianfranco Amati, Direttore de “l’annuncio” e tutti coloro che, insieme, in diversi luoghi, si riuniscono per pregare Benedetta Bianchi Porro, ne apprendono la biogarafia, ne approfondiscono la conoscenza, tramite tutto il materiale che è rimasto ai "posteri". Scritti: - Lettere - Pensieri - Parlano di lei......l'assumono come modello di vita, la ricordano per quello che è stata soprattutto per la meravigliosa "offerta quotidiana" di sè al Suo Gesù. Benedetta è una donna vicinissima ai nostri giorni, una giovane che ha saputo progettare la sua vita, ma soprattutto realizzarne i progetti.
Questa meravigliosa figura, ha lasciato una calorosa, profonda testimonianza di Fede, di abbandono nel Signore...,di Amore Vero..per tutti gli uomini.
Vi invitiamo a visitare il Post e lasciare le vostre riflessioni....tutto quello che rimane nel vostro cuore... dopo avere letto... ,sulla sezione "commenti . Grazie!

martedì 14 luglio 2009

14 lug. Martedì della XV Settimana del Tempo Ordinario

Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi.
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
Mt 11,20-24
4) Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• Come mi pongo dinanzi alla Buona Novella di Gesù: come Giovanni Battista, come la gente interessata, come i dottori, come i farisei o come la gente piccola e povera?
• La mia città, il mio paese meritano l’avvertenza di Gesù contro Cafarnao, Corazin e Betzaida?

lunedì 13 luglio 2009

13 lug. Lunedì della XV Settimana del Tempo Ordinario

Sono venuto a portare non pace, ma spada.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. Mt 10,34-11,1
4) Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• Perdere la vita per guadagnare la vita. Hai avuto qualche esperienza di sentirti ricompensato/a per un atto di donazione o di gratuità agli altri?
• Chi riceve voi, riceve me, e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato. Fermati e pensa ciò che Gesù dice qui: lui e Dio stesso si identificano con te.

sabato 11 luglio 2009

12. lug. 2009 Domenica della XV Settimana del Tempo ordinario

Prese a mandarli
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. Mc 6,7-13
Meditazione di don Oreste Benzi
Ognuno di voi senta nel suo cuore questa chiamata: "Chi mandero?". E sempre, in ogni momento risponda: "Eccomi, manda me". Il Signore ti manda e al tempo stesso ti attira a sé. Sarà un andare e venire in un'unità profonda, finché il Signore ti conquisterà. Tu sei oggetto dell'amore di Dio, di un amore che ti sceglie e che ti sceglie gratuitamente, un amore che ti porta a riconoscere il nulla del tuo peccato dentro di te, un amore che ti spinge, ti sovrasta e ti chiede di rispondere. Tu rispondi liberamente perchè al di fuori di quel si, cosa hai? Il Signore ti dice: "Tu sei mandato da me e, perchè ti mando, ti stringo sempre più al mio cuore. Solo io sono la ragione della tua vita!" Scegliamo Gesù e andremo incontro all'infinita libertà che l'amore crea dentro di noi e all'avventura di Dio.

venerdì 10 luglio 2009

11.lug. 2009 S. Benedetto da Norcia - PATRONO D'EUROPA


Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli”. (Gv 15,1-8)
4) Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• Una persona che vive preoccupata per la sua ricchezza o che vive volendo compare tutti i prodotti della propaganda in televisione, può liberarsi di tutto per seguire Gesù e vivere in pace in una comunità cristiana? E' possibile? Cosa ne pensi?
• Come capire e praticare oggi i consigli di Gesù al giovane ricco?

giovedì 9 luglio 2009

10. lug. 2009 Venerdì della XIV Settimana del Tempo Ordinario

Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo». Mt 10,16-23
Per un confronto personale (proposte dei padri Carmelitani):
  • Che ci insegnano, oggi, queste disposizioni di Gesù per la comprensione della missione del cristiano?
  • Sai confidare nell’aiuto divino quando sperimenti conflitti, persecuzioni e prove?

mercoledì 8 luglio 2009

09. lug. 2009 Giovedì della XIV Settimana del Tempo Ordinario

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città». Mt 10,7-15

martedì 7 luglio 2009

08 lug. 2009 Mercoledì della XIV Settimana del Tempo Ordinario

Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».Mt 10,1-7

lunedì 6 luglio 2009

07 lug. 2009 Martedì della XIV Settimana del Tempo Ordinario

La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».

Un uomo venuto da molto lontano...

domenica 5 luglio 2009

06 lug.2009 Lunedì della XIV Settimana del Tempo Ordinario

Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

05 lug. 2009 Domenica della XIV Setimana del Tempo Ordinario

Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Mc 6,1-6

sabato 4 luglio 2009

Tegi propone: Parliamone insieme......

Nel Battesimo siamo costituiti santi, pieni della vita divina che opera dentro di noi...Voi come santi di Dio siete chiamati a fare esplodere lavita ed aprire sempre la strada....Il desiderio che è dentro di noi è di essere santi...I vostri figli non cercano voi, ma cercano quella novità di vita che create, quella giustizia per cui vivete, un mondo vitale nuovo, la nuova creazione....(Don Oreste Benzi).

Tegi propone: Parliamone insieme......

In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. Abramo chiamò quel luogo “Il Signore vede”; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere»..... Gn 22,1-19(dalla liturgia di Giovedì della XIII Settimana del T.O).
Può capitare a noi che il Signore ci chieda qualcosa...Nella tua vita di studente, di single, di sposo/a può capitare questo? (Tratto da "Pane quotidiano" di Don Oreste Benzi)

La "Moltitudine...Chiara Lubic - Fondatrice del Movimento dei Focolari

Ringraziamo tantissimo il Movimento dei Focolari per averci autorizzato a pubblicare sul nostro blog "Uomini per gli altri" una nostra presentazione di Chiara Lubich, di questa meravigliosa figura, che indiscutibilmente ha offerto con generosità tutta la sua vita a Dio Padre ed all'umanità intera lasciando una calorosa, profonda testimonianza di Fede, di abbandono nel Signore...,di Amore Vero..per tutti gli uomini. Restiamo riconoscenti per la disponibilità concessaci per prelevare dati dal loro sito e creare dei collegamenti; da parte nostra restiamo disponibili per qualsiasi modifica o aggiornamenti che il Movimento volesse suggerire.
Chiara, donna del nostro tempo, ha lasciato il Suo enorme patrimonio nel cuore di tutti gli appartenenti al Movimento, a cui auguriamo sentitamente di continuare a fare "germogliare" i semi già piantati dalla Fondatrice e di "piantare" e fare crescere quelli che non è arrivata a fare nascere, perché il Signore Gesù l'ha chiamata a .
A Chiara , che ha conosciuto le particolari problematiche di questo nostro millennio chiediamo di pregare perché l'uomo ritrovi la sua vera identità di Figlio di Dio - Unico Amore Vero, impari ad amare ed a farsi amare.
Andate su http://uominiperglialtri.blogspot.com/ Vi invitiamo a visitare il Post e lasciare le vostre riflessioni....tutto quello che rimane nel vostro cuore... dopo avere letto... , sulla sezione "commenti" . Grazie.

04 lug. 2009 Sabato della XIII Settimana T.O

Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».(Mt 9,14-17).

venerdì 3 luglio 2009

03 luglio 2009 S. Tommaso apostolo


Mio Signore e mio Dio!
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”.Gv 20,24-29

giovedì 2 luglio 2009

02 lug. 2009 Giovedì della XIII Settimana del T.O

Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

mercoledì 1 luglio 2009

01 luglio 2009 Mercoledì della XIII Settimana del T.O

Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?

In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque. I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.Mt 8,28-34