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SPIRITO SANTO

SPIRITO SANTO
"VIENI, .."

BUONA S. PASQUA

BUONA S. PASQUA
La Resurrezione di Gesù porti il Suo Amore nei nostri cuori

Nel Corpo e nel Sangue di Gesù

Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.

Nella Vita e nella Parola di Gesù l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità.

Silenzioso Dio

Fatima

Fatima
Cappella delle Apparizioni

S. Maria del Cammino





Il Papa venuto da lontano....

Il Papa venuto da lontano....
Dono di Dio per tutti gli uomini

mercoledì 30 settembre 2009

Un invito....


Facciamo "tesoro" delle nostre risorse a servizio degli altri.
Tra le tante proposte.....Chiediamoci se possiamo essere di aiuto ai tanti operatori del Centro Astalli che da anni si sono aperti a questo importante servizio.

30 set.2009 Mercoledì della XXVI Settimana del Tempo Ordinario - San Gorolamo

Ti seguirò dovunque tu vada.
In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».Lc 9,57-62
Per un confronto personale
  • Paragona ciascuna di queste tre esigenze con la tua vita.
  • Quali sono i problemi che emergono nella tua vita a seguito della decisione che hai preso di seguire Gesù?

martedì 29 settembre 2009

29 set. 2009 Martedì della XXVI Settimana del Tempo Ordinario - S. Michele - S. Gabriele - S. Raffaele Arcangeli








Vedrete gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo
In quel tempo, Gesù, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. Natanaele gli domandò: “Come mi conosci?”. Gli rispose Gesù: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”. Gli replicò Natanaele: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!”. Gli rispose Gesù: “Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!”. Poi gli disse: “In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”.Gv 1,47-51
Per un confronto personale
• Hai già avuto un incontro che ha marcato la tua vita? Come hai scoperto lì la chiamata di Dio?
• Hai avuto interesse qualche volta, come ha fatto Filippo, a chiamare un’altra persona a partecipare nella comunità?

lunedì 28 settembre 2009

28 set. 2009 Lunedì della XXVI Settimana del Tempo Ordinario

Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».Lc 9,46-50
Per un confronto personale
• Tu, in quanto credente, battezzato, come vivi il successo e la sofferenza?
• Che tipo di «grandezza» vivi nel tuo servizio alla vita, alle persone? Sei capace di trasformare la concorrenza in cooperazione?

domenica 27 settembre 2009

San Vincenzo de' Paoli

Un Grande Maestro di Carità.....
"padre dei poveri"
Patrono delle società caritatevoli
(per conoscerlo meglio fai "clic "sull'immagine.....)
Nato a Pouy in Guascogna il 24 aprile 1581, fino a quindici anni fece il guardiano di porci per poter pagarsi gli studi. Ordinato sacerdote a 19 anni, nel 1605 mentre viaggiava da Marsiglia a Narbona fu fatto prigioniero dai pirati turchi e venduto come schiavo a Tunisi. Venne liberato dal suo stesso «padrone», che convertì. Da questa esperienza nacque in lui il desiderio di recare sollievo materiale e spirituale ai galeotti. Nel 1612 diventò parroco nei pressi di Parigi. Alla sua scuola si formarono sacerdoti, religiosi e laici che furono gli animatori della Chiesa di Francia, e la sua voce si rese interprete dei diritti degli umili presso i potenti. Promosse una forma semplice e popolare di evangelizzazione. Fondò i Preti della Missione (Lazzaristi) e insieme a santa Luisa de Marillac, le Figlie della Carità (1633). Diceva ai sacerdoti di S. Lazzaro: «Amiamo Dio, fratelli miei, ma amiamolo a nostre spese, con la fatica delle nostre braccia, col sudore del nostro volto». Per lui la regina di Francia inventò il Ministero della Carità. E da insolito «ministro» organizzò gli aiuti ai poveri su scala nazionale. Morì a Parigi il 27 settembre 1660 e fu canonizzato nel 1737. (Avvenire)

27 set. 2009 Domenica della XXVI Settimana del Tempo Ordinario

Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala.

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».Mc 9,38-43.45.47-48

sabato 26 settembre 2009

Ave Maria...

26 set. 2009 Sabato della XXV Settimana del T.O

Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.Lc 9,43b-45
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• Come unisci nella tua vita la sofferenza e la fede in Dio?
• Al tempo di Gesù si viveva un contrasto: la gente pensava e sperava in un modo, le autorità religiose pensavano e speravano in un altro modo. Oggi c’è lo stesso contrasto.

venerdì 25 settembre 2009

25 set. 2009 Venerdì della xxv Settimana T.O

Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».Lc 9,18-22
Per un confronto personale
• Tutti crediamo in Gesù. Ma c’è chi lo capisce in un modo e chi in un altro. Qual’è oggi il Gesù più comune nel modo di pensare della gente?
• La propaganda, come interferisce nel mio modo di vedere Gesù? Cosa faccio per non cadere nel giro della propaganda? Cosa ci impedisce oggi di riconoscere e di assumere il progetto di Gesù?

giovedì 24 settembre 2009

24 Set 2009 Giovedì della XXV Settimana del T.O - Beata Vergine Maria della Mercede


Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. Lc 9,7-9
Per un confronto personale
• E’ bene chiedersi sempre: Chi è Gesù per me?
• Erode vuole vedere Gesù. Era una curiosità superstiziosa e morbosa. Altri vogliono vedere Gesù perché cercano un senso per la loro vita. Ed io che motivazione ho che mi spinge a vedere ed incontrare Gesù?

mercoledì 23 settembre 2009

23 Set. 2009 Mercoledì della XXV Settimana del Tempo Ordinario - S. Pio da Pietralcina

Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.

In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.Lc 9,1-6

Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• La partecipazione nella comunità ti ha aiutato ad accogliere e ad aver fiducia nelle persone, soprattutto le più semplici e povere?
• Qual è il punto della missione degli apostoli che per noi oggi ha più importanza? Perché?

martedì 22 settembre 2009

22 set. 2009 Martedì della XXV Settimana del Tempo Ordinario

Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.

In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».Lc 8,19-21

Per un confronto personale ( a cura dei Padri Carmelitani)
• La famiglia aiuta o rende difficile la tua partecipazione alla comunità cristiana?
• Come assumi il tuo impegno nella comunità cristiana, senza pregiudicare né la famiglia né la comunità?

lunedì 21 settembre 2009

21 set. 2009 Lunedì della XXV Settimana del Tempo Ordinario - S. Matteo


Gesù gli disse: seguimi. Ed egli si alzò e lo seguì
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: “Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?”. Gesù li udì e disse: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: ‘‘Misericordia io voglio e non sacrificio’’. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.Mt 9,9-13


Per un confronto personale

• Oggi, nella nostra società, chi è emarginato ed escluso? Perché? Nella nostra comunità, abbiamo preconcetti? Quali? Qual è la sfida che le parole di Gesù presentano alla nostra comunità?

• Gesù chiede alla gente di leggere e di capire l’Antico Testamento che dice: "Misericordia voglio e non sacrificio". Cosa vuol dirci Gesù con questo oggi?

domenica 20 settembre 2009

Lutto nazionale

L'Italia piange i suoi morti.

Oggi e domani l'Italia tutta è invitata ad osservare due giorni di lutto nazionale per le giovani vittime del violento attentato subito dai nostri militari in missione di pace a Kabul.
La Fraternità si unisce al profondo immenso dolore dei famigliari per le gravi perdite, immotivate, provocate da non si comprende che cosa, da una guerra santa condotta da terroristi puri, di cui si sconosce anche a nome di quale dio operano, dato che i musulmani prendono le distanze, affermando che nessuna pagina del Corano giustifica queste azioni.
Giunga la nostra preghiera a supporto dei famigliari, che dovranno rimettere in discussione tutta la loro vita, progetti, speranze, superare tante di fficoltà. Essi hanno bisogno del nostro perenne ricordo. Ai ragazzi che hanno messo in discussione la loro vita per una missione di pace e che riposano ora nel sonno eterno, esprimiamo il più sentito grazie. Certamente sono stati già accolti dal Padre Celeste e con Lui siederanno nella Corte Celeste tra i Santi Martiri. Guideranno dal cielo i loro cari e con assoluta certezza saranno in grado di aiutarli perennemente. Un caloroso abbraccio in un ricordo che non si spegnerà mai.

20 Set. Domenica della XXV Settimana del Tempo Ordinario

Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».Mc 9,30-37

sabato 19 settembre 2009

19 set.2009 Sabato della XXIV Settimana del Tempo Ordinario - San Gennaro

Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza.
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• La semente cade in quattro luoghi diversi: per la strada, tra le pietre, tra gli spini e in un buon terreno. Cosa significa ognuno di questi quattro terreni? Che tipo di terreno sono io? A volte la gente è pietra. Altre volte spini. Altre volte cammino. Altre volte terreno buono. Nella nostra comunità, cosa siamo normalmente?
• Quali sono i frutti che la Parola di Dio sta producendo nella nostra vita e nella nostra comunità?

venerdì 18 settembre 2009

C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.
In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.Lc 8,1-3
Per un confronto personale
• Nella tua comunità, nel tuo paese, nella tua Chiesa, come è considerata la donna?
• Paragona l’atteggiamento della nostra Chiesa con l’atteggiamento di Gesù.

giovedì 17 settembre 2009

17 settembre 2009 Giovedì della XXIV Settimana del T.O

Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».Lc 7,36-50
Per un confronto personale
• Dove, quando e come le donne sono giudicate dal fariseo di oggi?
• La donna certamente non avrebbe fatto ciò che fece, se non avesse avuto la certezza assoluta di essere accolta da Gesù. Gli emarginati ed i peccatori hanno la stessa certezza oggi?

mercoledì 16 settembre 2009

Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
In quel tempo, il Signore disse: «A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• Quando esprimo la mia opinione sugli altri sono come i farisei e gli scribi? Loro esprimevano solo i loro preconcetti e non dicevano nulla di buono sulle persone che erano giudicate da loro.
• Conosci gruppi nella chiesa di oggi che meritano la parabola di Gesù?

martedì 15 settembre 2009

Piange la Madre pietosa contemplando le piaghe del divino suo Figlio
In quell’ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Parola del Signore Gv 19,25-27
Per un confronto personale (A cura dei Padri Carmelitani)
• Maria ai piedi della Croce. Donna forte e silenziosa. Come è la mia devozione a Maria, madre di Gesù?
• Nella Pietà di Michelangelo, Maria sembra molto giovane, più giovane del figlio crocifisso, quando doveva avere per lo meno una cinquantina di anni. Chiestogli perché aveva scolpito il volto di Maria da giovane, Michelangelo rispose: “Le persone appassionate di Dio non invecchiano mai!” Appassionata di Dio! C’è in me questa passione per Dio?

lunedì 14 settembre 2009

14 set 2009 Lunedì 24 Settimana del Tempo Ordinario- Esaltazione della Santa Croce


Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo


In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».Gv 3,13-17


Martirologio Romano: Festa della esaltazione della Santa Croce, che, il giorno dopo la dedicazione della basilica della Risurrezione eretta sul sepolcro di Cristo, viene esaltata e onorata come trofeo della sua vittoria pasquale e segno che apparirà in cielo ad annunciare a tutti la seconda venuta del Signore.

domenica 13 settembre 2009

LAUDATO..SII,,,

13 set. 2009 XXIV Domenica del Tempo Ordinario

Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
Mc 8,27-35

sabato 12 settembre 2009

12 set.2009 Sabato della XXIII Settimana del Tempo Ordinario

Perché mi invocate: Signore, Signore! e non fate quello che dico?
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».Lc 6,43-49
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• Qual è la qualità del mio cuore?
• La mia casa è costruita sulla rocca?

venerdì 11 settembre 2009

11 Set. 2009 Il mondo piange le sue vittime


Un pianto che non può continuare...

La Fraternità Virtuale Giovanni Paolo II ricorda con profondo dolore il gravissimo atto terroristico che ha colpito gli Stati Uniti di America con ovvia estensione a tutti i paesi del mondo che credono e bramano un mondo, i cui popoli crescano nella pace e nell'integrazione reciproca con la condivisione di tradizioni, di valori ...di "cervelli e di cuori" che si occupino dello sviluppo, della crescita globale, portando cultura e civiltà in ogni luogo. Non è una forma di "paradiso terrestre" "ideale", ma è la realizzazione,.... la concretizzazione della "civiltà" in cui tutti crediamo e ci facciamo portatori, ma che purtroppo viene bocciata aspramente da questi eventi terroristici.
Tutti gli uomini ognuno secondo il proprio ruolo nella comunità internazionale si interroghino e cerchino in che cosa i "cervelli" di un mondo che si definisce " civile" non fanno o non riescono a fare per risolvere i problemi esistenti senza lo spargimento di "migliaia" di ettolitri di sangue sparso inutilmente.
Iddio di tutti e di ciascuna espressione religiosa ci benedica e ci aiuti affinchè si possa iniziare e procedere al risanamento delle ferite aperte tra i popoli con forme di dialogo che esuli dall'uso delle armi.
Noi comuni cittadini, responsabili dei rappresentanti che guidano i nostri paesi, perhè li eleggiamo nelle consultazioni elettorali, assumiamoci le nostre responsabiltà e proponiamo un supporto continuo con la preghiera e quell'azione che se pur piccola può dare il suo contributo, può dare nell'insieme un grosso risultato....

11 Set. 2009 Venerdì della XXIII Settimana del Tempo Ordinario

Può forse un cieco guidare un altro cieco?
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».Lc 6,39-42
Per un confronto personale
• Pagliuzza e trave nell’occhio. Come sono i miei rapporti con gli altri in casa ed in famiglia, nel lavoro e con i colleghi, in comunità e con i fratelli e sorelle?
• Maestro e discepolo. Come sono discepolo/a di Gesù?

giovedì 10 settembre 2009

10 set 2009 Giovedì della XXIII Settimana del Tempo Ordinario

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».Lc 6,27-38
Per un confronto personale
• Guardiamo la vita e le persone con lo stesso sguardo di Gesù?
• Cosa vuol dire oggi "essere misericordioso come il Padre del cielo è misericordioso"?

Preghiera per gli anziani di Giovanni Paolo II

La famiglia con il suo affetto può rendere accettabile, volontario, operoso e sereno il momento prezioso della senilità. Anche nell'età più avanzata l'animo può continuare ad affinarsi nel dialogo e nella partecipazione attiva e solidale con tutte le vicende delle persone amate. L'esperienza si arricchisce e si trasforma in comunione, mentre la sapienza dell'anziano può offrire saggi e validi elementi di equilibrio nella valutazione di fatti e problemi. L'esperienza dell'anziano si fa anche maestra di vita e di esempio. Proprio l'approssimarsi del compimento dell'esistenza induce a prendere maggiormente sul serio la propria missione e a non dimenticare il posto che in essa occupa Dio.

mercoledì 9 settembre 2009

09 Set. 2009 Mercoledì della XXIII Settimana del T.O

Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:«Beati voi, poveri,perché vostro è il regno di Dio.Beati voi, che ora avete fame,perché sarete saziati.Beati voi, che ora piangete,perché riderete.Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.Ma guai a voi, ricchi,perché avete già ricevuto la vostra consolazione.Guai a voi, che ora siete sazi,perché avrete fame.Guai a voi, che ora ridete,perché sarete nel dolore e piangerete.Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».Lc 6,20-26
Per un confronto personale ( a cura dei Padri carmelitani)
• Guardiamo la vita e le persone con lo stesso sguardo di Gesù? Cosa pensi nel tuo cuore: una persona povera ed affamata è veramente felice? I racconti che vediamo in televisione e la propaganda del commercio, quale ideale di felicità ci presentano?
• Dicendo “Beati i poveri”, Gesù stava volendo dire che i poveri devono continuare ad essere poveri?

Preghiera per i detenuti. Preghiera di Giovanni Paolo II.

Vengo fra voi per condividere le vostre preoccupazioni, vengo per recare a ciascuno il messaggio del Vangelo, che è liberazione interiore e riconciliazione con il prossimo. Alla scuola di Gesù si impara che la violenza svuota la persona e distrugge la società, che il male conduce alla morte dello spirito, alla distruzione dell'individualità. Dio ci chiama a collaborare con lui per fare del mondo la sua famiglia, retta dalla indistruttibile legge dell'amore. Dio conosce il segreto dei vostri cuori, le vostre angosce, le vostre speranze. La Sua giustizia trascende ogni giustizia umana, la Sua misericordia supera ogni nostra immaginabile capacità di perdono. Cristo si centra sempre su ciò che è nel cuore umano e si affida alle potenzialità, alle energie che sono nell'uomo e che vengono aiutate dalla grazia dello Spirito Santo e possono fare di un prigioniero anche un Santo.

martedì 8 settembre 2009

08 set. 2009 Mercoledì della XXIII Settimana del Tempo ordinario - Natività della Beata Vergine Maria

Quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadab, Aminadab generò Naasson, Naasson generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiud, Abiud generò Eliacim, Eliacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliud, Eliud generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. [Ecco poi come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele”, che significa “Dio con noi”]. Mt 1,1-16.18-23 (forma breve: Mt 1,18-23)


Per un confronto personale
• Quando mi presento agli altri, cosa dico di me e della mia famiglia?
• Se l’evangelista indica solamente queste cinque donne al lato di oltre quaranta uomini, lui, senza dubbio, vuole comunicare un messaggio. Quale è questo messaggio? Cosa ci dice tutto questo sull’identità di Gesù? E cosa ci dice su di noi?

Preghiera per la gioventù. Di Papa Giovanni Paolo II.

Certamente è un periodo della vita, in cui ciascuno di noi scopre molto. Era ancora un'età tranquilla, ma già si avvicinava un grande cataclisma europeo. Ora tutto questo appartiene alla storia del nostro secolo. E questa storia io l'ho vissuta negli anni giovanili. Tanti miei amici hanno perso la vita, nelle guerre, nella II guerra mondiale, in diversi fronti, hanno dato, donato la vita, in campi di concentramento... Ho imparato attraverso queste sofferenze a vedere la realtà del mondo in modo più profondo. Si è dovuto cercare più profondamente una luce. In queste tenebre c'era la luce. La luce era il Vangelo, la luce era Cristo. Io vorrei augurarvi di trovare questa luce con cui si può camminare.

lunedì 7 settembre 2009

07 set.2009 Lunedì della XXIII Settimana del Tempo ordinario

Osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato.
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.Lc 6,6-11
Per un confronto personale (A cura dei padri Carmelitani)
• Ti senti coinvolto nelle parole di Gesù: come ti impegni nel tuo servizio alla vita? Sai creare le condizioni perché l’altro viva al meglio?
• Sai mettere al centro della tua attenzione e del tuo impegno ogni uomo e tutte le sue esigenze?

Vittime della violenza. Preghiere di Giovanni Paolo II.

Ascolta la mia voce perché è la voce delle vittime di tutte le guerre e della violenza tra gli individui e le nazioni. Ascolta la mia voce, perché è la voce di tutti i bambini che soffrono e soffriranno ogni qualvolta i popoli ripongono la loro fiducia nella armi e nella guerra. Ascolta la mia voce, quando Ti prego di infondere nei cuori di tutti gli esseri umani la saggezza della pace, la forza della giustizia e la gioia dell'amicizia. Ascolta la mia voce, perché parlo per le moltitudini di ogni Paese e di ogni periodo della storia che non vogliono la guerra e sono pronte a percorrere il cammino della pace. Ascolta la mia voce e donaci la capacità e la forza per poter sempre rispondere all'odio con l'amore, all'ingiustizia con una completa dedizione alla giustizia, al bisogno con la nostra stessa partecipazione, alla guerra con la pace. O Dio, ascolta la mia voce e concedi al mondo per sempre la Tua pace.

domenica 6 settembre 2009

06 set.2009 XXIII Domenica del Tempo Ordinario

Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».Mc 7,31-37

La guerra avventura senza ritorno. Preghiera di Giovanni Paolo II.

Dio dei nostri Padri, grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre di tutti. Tu hai progetti di pace, e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l'orgoglio dei violenti. Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia. Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l'umanità: mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutto e di violenza; minaccia per le tue creature in cielo, in terra ed in mare. In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo: parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra. Concedi al nostro tempo giorni di pace. Mai più la guerra. Gesù ci insegna a pregare Ai discepoli, desiderosi di una guida concreta, Gesù insegna la formula sublime del Padre nostro, che diventerà nei secoli la preghiera tipica della comunità cristiana. In essa Gesù consegna l'essenza del suo messaggio. Chi recita in modo consapevole il Padre nostro «si compromette» col Vangelo; non può infatti non accettare le conseguenze che per la propria vita derivano dal messaggio evangelico, di cui la «preghiera del Signore» è l'espressione più autentica.

sabato 5 settembre 2009

05 set.2009 Sabato della XXII Settimana del Tempo Ordinario

Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?

Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».Lc 6,1-5
Per un confronto personale (A cura dei Padri Carmelitani)
• Come passi la Domenica, il nostro “Sabato”? Vai a messa perché obbligato/a, per evitare il peccato o per poter stare con Dio?
• Gesù conosceva la Bibbia quasi a memoria. Cosa rappresenta la Bibbia per me?

Preghiera per la dignità della persona. Preghiera di Giovanni Paolo II.

Esistono beni che non si possono acquistare al mercato: fondamentale tra essi è la dignità della persona umana. Oltre ai bisogni materiali ci sono pure esigenze spirituali che per loro natura debbono essere soddisfatte nella gratuità di uno scambio, in cui la persona è riconosciuta ed amata per se stessa. Occorre superare la mentalità meramente utilitaristica, che ignora le dimensioni trascendenti della persona umana e la riduce al circolo angusto della produzione e del consumo. Una società così concepita non è capace di integrare i più deboli e poveri, né riesce a soddisfare ciò che attendono le nuove generazioni, anche per superare una certa diffusa cultura che le rinchiude in se stesse, le porta a ricercare paradisi artificiali ed a sfuggire alle responsabilità della vita familiare e sociale. Occorre adoperarsi per una società nuova, in cui le persone possano contare di più, in cui alla lotta sia sostituito l'incontro di libertà e responsabilità, l'alleanza tra libero mercato e solidarietà, per promuovere un tipo di sviluppo che tuteli la vita, difenda l'uomo, specie il povero e l'emarginato, rispetti il creato, che è opera della mano di Dio.

venerdì 4 settembre 2009

04 set.2009 Venerdì della XXII Settimana del T.O

Quando lo sposo sarà loro tolto, allora in quei giorni digiuneranno

In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!». Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno». Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».Lc 5,33-39

Per un confronto personale (A cura dei Padri Carmelitani)
• Quali sono i conflitti attorno alle pratiche religiose che oggi recano sofferenza alle persone e sono motivo di molta discussione e polemica? Qual’è l’immagine di Dio soggiacente a tutti questi preconcetti, norme e proibizioni?
• Come capire oggi la frase di Gesù: “Non mettere toppa nuova su un vestito vecchio”? Qual è il messaggio che puoi estrarre da questo per la tua vita e per la vita della tua comunità?

Preghiera su ogni sofferenza.

Benedetta sei tu, o Maria, modello della nostra fede ed immagine viva del nostro itinerario verso Cristo. Benedetta sei tu, Vergine Maria, modello di carità e di amore materno, per tutti coloro che cercano consolazione. Benedetta sei tu, che hai generato per noi la sorgente della vita. Benedetta perché hai associato ciascuno di noi alla sofferenza redentrice di Cristo Crocifisso, e ci hai chiamati a servire chi soffre. Benedetta sei tu, perché ci precedi sulla via del Vangelo e ci inviti a fare ciò che Egli ci dirà di compiere lungo le vie del mondo. Benedetta sei tu, perché ci insegni ad amare i poveri, gli umili, i peccatori, come Dio li ama. Benedetta sei tu, Madre del Signore, e benedetto il frutto del tuo grembo, Gesù Cristo nostro Signore. Beata Colei che ha creduto! Beato chi vive la Parola del Signore! Si apra il nostro cuore al mistero dell'amore di Dio, si converta la nostra vita alla ricchezza del suo perdono. Avremo così la gioia, la luce, la vita, poiché la misericordia divina si stende su quelli che lo temono. Maria, Immacolata Madre di Dio e degli uomini, ascolta la preghiera dei malati, esaudisci le nostre invocazioni, dona al mondo la pace; donaci Gesù, nostra vera pace.

giovedì 3 settembre 2009

03 set.2009 giovedì della XXII Settimana del T.O - San Gegorio Magno

Lasciarono tutto e lo seguirono.
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Lc 5,1-11
Per un confronto personale ( A cura dei Padri Carmelitani)
• Dove e come avviene oggi la pesca miracolosa, che avviene facendo attenzione alla Parola di Gesù?
• "Lasciarono tutto e lo seguirono." Cosa devo lasciare per seguire Gesù?

Il monte del Signore. Preghiera di Giovanni Paolo II.

Il monte del Signore indica il luogo dell'alleanza, il momento in cui Dio comunicò ai suoi servi la Sapienza della sua legge. Anche noi siamo saliti a questo monte per raggiungere la meta che qui ci raccoglie. Tale itinerario ha per noi valore di simbolo ed i sentieri percorsi ci richiamano quelli che Cristo ha tracciato per le nostre ascensioni spirituali. Egli è per tutti noi Via, Verità e Vita. Saliamo al monte del Signore con l'animo di chi sa contemplare le opere di Dio; per vedere in esse il segno della potenza, della bellezza, della intelligenza del Creatore. Cerchiamo di riconoscerlo in questo stupendo scenario di cime e di valli. La bellezza, che si rivela nel creato, non può non suscitare in noi pensieri di riconoscenza e ringraziamento.

mercoledì 2 settembre 2009

02 set.2009 mercoledì della XXII Settimana del T.O

È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato.
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
Lc 4,38-44
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• Gesù passava molto tempo a pregare e a stare solo con il Padre, e cercava questo tempo. Io dedico tempo alla preghiera e a stare solo/a con Dio?
• Gesù aveva una chiara coscienza della sua missione. Ed io, cristiano/a ho coscienza di avere qualche missione o vivo senza missione?

Preghiera contro la droga di Giovanni Paolo II.

Le vittime della droga e dell'alcolismo mi sembrano come persone «in viaggio» che vanno alla ricerca di qualcosa in cui credere per vivere; incappano, invece, nei mercanti di morte, che le assalgono con la lusinga di illusorie libertà e di false prospettive di felicità. Voi ed io tuttavia vogliamo testimoniare che le ragioni per continuare a sperare ci sono e sono molto più forti di quelle in contrario. Ai giovani voglio ancora una volta dire: Guardatevi dalla tentazione di certe esperienze, illusorie e tragiche! Non arrendetevi ad esse! Perché rinunciare alla piena maturazione dei vostri anni, accettando una precoce senescenza? Perché sciupare la vostra vita e le vostre energie che possono trovare gioiosa affermazione negli ideali dell'onestà, del lavoro, del sacrificio, della purezza, del vero amore? Chi ama, gusta la vita e vi rimane!

martedì 1 settembre 2009

01set.2009 Martedì della XXII Settimana del tempo Ordinario

Io so chi tu sei: il santo di Dio!
In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.Lc 4,31-37
Per un confronto personale (a cura dei Padri Carmelitani)
• Gesù causa ammirazione tra la gente. L’attuazione della nostra comunità nel quartiere causa ammirazione tra la gente? Che tipo di ammirazione?
• Gesù scaccia il potere del male e restituisce le persone a se stesse. Oggi molte persone vivono alienate da tutto e da tutti. Come restituirle a se stesse?

Preghiera per la croce, di Giovanni Paolo II.

Noi ti adoriamo, Gesù Cristo! Ti adoriamo. Ci mettiamo in ginocchio. Non troviamo le parole sufficienti né i gesti per esprimerti la venerazione, della quale ci compenetra la tua Croce; della quale ci compenetra il dono della Redenzione, offerto a tutta l'umanità, a tutti e a ciascuno, mediante la sottomissione totale e incondizionata della tua volontà alla volontà del Padre. La potenza del tuo amore si dimostri ancora una volta più grande del male che ci minaccia. Si dimostri più grande del peccato, dei molteplici peccati che si arrogano in forma sempre più assoluta il pubblico diritto di cittadinanza nella vita degli uomini e delle società. La potenza della tua Croce, o Cristo, si dimostri più grande dell'autore del peccato, che si chiama «il principe di questo mondo» (Gv 12,3)1 Perché con il tuo Sangue e la tua passione Tu hai redento il mondo! Amen.