Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”.Gv 20,24-29
Propone di conoscere Gesù per seguirlo secondo la Sua Parola, i sentieri percorsi da quanti ne danno testimonianza, i documenti e la vita della Chiesa. La Fraternità nasce ufficialmente il 18 maggio 2009. Inizia il suo cammino oggi Domenica di Pentecoste e Festa della Visitazione di Maria SS. a S. Elisabetta - 31 maggio 2009.
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BUONA S. PASQUA
Nel Corpo e nel Sangue di Gesù
Ciascun uomo possa "sentire e gustare" la presenza di Gesù e Maria, SS. Madre della Pentecoste, nella propria vita, in ogni attimo della propria giornata.
Nella Vita e nella Parola di Gesù l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità.
Nella Vita e nella Parola di Gesù l'uomo trovi la sua vera dimensione e riesca ad esprimerla con Amore e Carità.
venerdì 3 luglio 2009
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“Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”.
RispondiEliminaChi crede nel Signore vedrà la sua salvezza. (Sal 116)
RispondiEliminaLodate il Signore, popoli tutti,
voi tutte, nazioni, dategli gloria.
Forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura in eterno.
"Oggi, nel mio rientro al cuore, cercherò in me le ferite ancora sanguinanti del Risorto, non per piangere su di esse, ma per ringraziare Colui che se ne è fatto carico rivestendo la mia debolezza." (Eremo San.Biagio)
RispondiEliminaLe parole di una poetessa
RispondiEliminaLa divina clemenza mirabilmente stabilì che quel discepolo incredulo, mentre toccava le ferite nella carne del suo Maestro, sanasse a noi le ferite dell'infedeltà. A noi infatti giova piú l'incredulità di Tommaso che non la fede dei discepoli credenti perché mentre egli, toccando con mano, ritorna alla fede, l'anima nostra, lasciando da parte ogni dubbio si consolida nella fede.
Gregorio Magno