In Maria di Nazaret, Dio realizza in anticipo le promesse fatte ad Abramo e alla sua discendenza.
Come “Figlia di Sion”, la Vergine è dunque il punto di approdo dell’Antico Testamento e primizia della Chiesa. Ella, pertanto, è un richiamo permanente a ricordare i legami che ci stringono ad Abramo, “nostro padre nella fede”, e al popolo, che ha sperato ed atteso l’evento della Redenzione. Ed è altresi un monito perché la Chiesa - nuova “Figlia di Sion” - viva nella gioia. Cristo, infatti, è in mezzo a noi, sempre. Di fronte alle emergenze del nostro pellegrinaggio, dobbiamo sì trepidare, ma non aver paura come “gente di poca fede”. Cristo è il Potente, che ci salva dall’egoismo e dalla freddezza. Lui, versando il proprio sangue, prende possesso di noi come Re, affinché ogni creatura raggiunga la misura perfetta dell’amore.
[Angelus, 23 giugno 1983]
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