I Santuari Mariani di tutte le diocesi, sono meta privilegiata dei pellegrinaggi dei fedeli. Essi sono luoghi che testimoniano la particolare presenza di Maria nella vita della Chiesa. Essi fanno parte del patrimonio spirituale e culturale di un popolo e possiedono una grande forza attrattiva e irradiante. In essi - come ho rilevato nell’Enciclica Redemptoris Mater - “non solo individui o gruppi locali, ma a volte intere nazioni e continenti cercano l’incontro con la Madre del Signore, con Colei che è beata perché ha creduto” (n. 28). Per questo, ho aggiunto che si potrebbe forse parlare di una “specifica “geografia” della fede e della pietà mariana, che comprende tutti questi luoghi di particolare pellegrinaggio del Popolo di Dio, il quale cerca l’incontro con la Madre di Dio per trovare, nel raggio della materna presenza di “Colei che ha creduto”, il consolidamento della propria fede”. I Santuari Mariani sono come la casa della Madre, tappe di sosta e di riposo nella lunga strada che porta a Cristo; sono delle fucine, dove, mediante la fede semplice e umile dei «poveri in spirito» (cfr. Mt 5,3), si riprende contatto con le grandi ricchezze che Cristo ha affidato e donato alla Chiesa, in particolare i Sacramenti, la grazia la misericordia la carità verso i fratelli sofferenti e infermi.
[Angelus, 21 giugno 1987]
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