«Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19 Lc 2,51).
Così l’evangelista Luca rende testimonianza alla contemplazione di Maria, che conservava il ricordo dell’infanzia di Gesù. Anche in questo, la Vergine mostra di aver ereditato la fede dell’antico Israele, sollecitato da Dio a “ricordare nel proprio cuore” quanto egli ha compiuto in suo favore.
Dobbiamo però notare che lo scopo della “memoria”, secondo la Bibbia, è essenzialmente dinamico, attualizzante: sospinge in avanti. E il motivo è questo: ciò che Dio ha operato in passato per soccorrere il suo popolo, è garanzia che egli si comporterà allo stesso modo nelle circostanze presenti e in quelle future, poiché eterno e immutabile è il suo amore. Perciò anche Maria santissima di fronte agli eventi e alle parole di Gesù, esercita una memoria attiva. Da una parte, infatti, ella ne “conserva” il ricordo; dall’altra, però, si studia di approfondirne l’intelligenza, “ponendoli a confronto”, ossia cercando di capirne il senso giusto, di darne l’interpretazione esatta.
Anche la Chiesa rivive l’esempio di Maria, facendo memoria incessante di quanto disse e fece il suo Signore.
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