L’applicazione delle direttive del Concilio circa il laicato cattolico ha reso più incisiva la presenza ecclesiale nel nostro tempo. Ma accanto alle luci non sono mancate le ombre. Un esame obiettivo della situazione nel suo insieme attesta che le difficoltà maggiori e certe polarizzazioni riguardanti sia la dottrina che l’applicazione dei documenti conciliari sono derivate da visioni parziali, da interpretazioni frammentarie ed equivoche, spesso contrarie allo spirito del Concilio e disattente alle precisazioni che il magistero ecclesiale è andato puntualmente offrendo.
La conseguenza è stata che, insieme con intuizioni e proposte interessanti e valide, sono emerse anche interpretazioni discutibili, che hanno creato confusione circa l’autentica natura della vocazione laicale. Sono stati accentuati alcuni aspetti a danno di altri: ciò ha ingenerato estremismi di segno opposto, o situando la funzione laicale esclusivamente all’interno delle strutture gerarchiche o disancorando l’impegno culturale-sociale del laico dalla fede religiosa, e finendo così per mortificare la vitalità dell’intero organismo della Chiesa. I fermenti positivi, tuttavia, prevalgono ampiamente sulle spinte negative. Maria santissima, che invochiamo col dolce titolo di “Aiuto dei cristiani”, sia a tutti di sostegno nell’urgente compito.
[Angelus, 15 febbraio 1987]
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