Il “giorno del Signore” è il giorno che manifesta l’amore di Dio per le sue creature. Da Creatore, Dio si è fatto “sposo” dell’umanità, e l’incarnazione del suo Figlio costituirà il vertice di questo mistico matrimonio. Alla domenica il cristiano è invitato a riscoprire questo sguardo gioioso di Dio e a sentirsene come avvolto e protetto. La nostra vita, nell’era della tecnica, rischia di essere resa sempre più anonima e funzionale al processo produttivo. L’uomo diventa così incapace di godere delle bellezze del creato e, ancora più, di leggere in esse il riflesso del volto di Dio. I cristiani sostano ogni domenica non solo per un’esigenza di legittimo riposo, ma soprattutto per celebrare l’opera di Dio Creatore e Redentore. Da questa celebrazione sgorgano motivi di gioia e di speranza, che danno nuovo sapore alla vita di ogni giorno, e costituiscono un antidoto vitale alla noia, alla mancanza di senso, alla disperazione, da cui talvolta possono sentirsi tentati.
[Angelus, 12 luglio 1998
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