L’Europa è il continente che, nei due trascorsi millenni, più di ogni altro è stato segnato dal cristianesimo. Dalle sue terre - nelle abbazie, nelle cattedrali, nelle chiese - si è levata incessante la lode a Cristo, Signore del tempo e della storia.
Il Battesimo e gli altri Sacramenti hanno consacrato le stagioni della vita di innumerevoli credenti.
L’Eucaristia, specialmente nel Giorno del Signore, ha nutrito la loro fede ed il loro amore; la Liturgia delle Ore e molte forme popolari di preghiera ne hanno scandito il ritmo giornaliero.
Anche se tutto ciò non è venuto meno in questo nostro tempo, è però indispensabile un rinnovato impegno di fronte alle sfide della secolarizzazione, perché l’intera esistenza dei credenti sia un vero culto spirituale gradito a Dio.
Particolare attenzione va riservata alla salvaguardia del valore della Domenica, Dies Domini.
Questo giorno è simbolo per eccellenza di ciò che il cristianesimo ha rappresentato e rappresenta per l’Europa e per il mondo: la perenne proclamazione della buona notizia della risurrezione di Gesù, la celebrazione della sua vittoria sul peccato e sulla morte, l’impegno per la piena liberazione dell’uomo.
[Angelus, 3 agosto 2003]
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