Santissimo nome Maria
«Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap. 21,5). Nell’Apocalisse risuona con vigore il Vangelo della speranza, che spinge ad accogliere la “novità di Dio”, dono escatologico che va oltre ogni umana possibilità, e che solo lui può operare. Questa “novità” avrà realizzazione piena alla fine dei tempi, ma è già presente nella storia. Sin d’ora, infatti, attraverso la Chiesa, Iddio sta rinnovando e trasformando il mondo, e i riflessi della sua azione sono percepibili anche in ogni forma di umana convivenza animata dal Vangelo”. Il continente europeo, che da due millenni ascolta il Vangelo del regno inaugurato da Gesù, non può non lasciarsi interpellare da questa “novità”. La fede cristiana gli ha dato forma, e alcuni suoi valori fondamentali hanno in seguito ispirato “l’ideale democratico e i diritti umani” della modernità europea.
Non si può negare che, in questi nostri tempi, l’Europa attraversi una crisi di valori, ed è importante che recuperi la sua vera identità. Il processo di allargamento dell’Unione Europea ad altri Paesi non può riguardare unicamente aspetti geografici ed economici, ma deve tradursi in una rinnovata concordia di valori da esprimere nel diritto e nella vita.
[Angelus, 17 agosto 2003]
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