Essere cristiano vuol dire tenere fisso lo sguardo su Cristo come sulla guida nella fede. Egli ha iniziato a condurci su questa strada della fede, quando è divenuto uomo, e ci conduce su di essa mediante la sapienza e la semplicità, sempre vive, della parola del suo Vangelo, intrecciato col mistero pasquale della sua morte e risurrezione.
Questa mirabile guida permane per sempre, vivificando i cuori umani nella potenza dello Spirito Santo, e facendo di essi una comunità dell’unico Popolo di Dio, che, in tutta la terra, da oriente fino a occidente, non cessa di aspirare al compimento dei misteri e delle promesse della fede. Ecco, il Cristo delle nostre anime! Il Cristo della Chiesa! Il Cristo della storia dell’umanità!
Ed ecco Maria-Vergine, Maria-Madre di Cristo, di cui l’evangelista dice che «serbava nel suo cuore tutte queste cose» (Lc 2,51) e anche tutte le vicende di cui furono composti gli anni della vita del suo Figlio, in particolare quelli trascorsi nel nascondimento a Nazaret.
[Angelus, 17 agosto 1980]
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