Biella,domenica, 19 aprile 2009
Ti racconto come sono risorto.
Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo ( Gv 20,25). La vita era triste. Gesù se ne era andato. Anzi si era lasciato prendere senza reagire . Si era lasciato inchiodare su quella croce senza senso, senza speranza (Cfr Lc 24,20). Il fallimento di una vita. La sua e la nostra che gli siamo stati accanto…che desolazione! Che vergogna! Che sconforto! Nominare anche solo il nome del Maestro faceva rivivere quelle ultime ore cariche di angoscia e paura: e se avessero arrestato anche noi? E se ci avessero riconosciuto come suoi amici? Meglio ributtarsi nella mischia. Meglio perdersi nuovamente nell’anonimato di una folla che non pensa, ma che lascia che altri pensino per lei. Ma poi le voci sono cominciate a circolare: il Maestro non è morto ma vive! Il Maestro ha mangiato con noi! Il Maestro è tornato! (Cfr Lc 24,33 – Gv 20,18). Sguardo di luce e di speranza nel cuore dei miei amici che mi annunciavano la notizia. Sguardo di incredulità nei miei occhi già abbastanza provati dalla delusione di un Maestro che non era stato in grado di risolvere i miei problemi, ma che si era lasciato condurre come un mite agnello a quella morte infame. Eppure il cuore mi diceva che dovevo andare anche io a vedere quel sepolcro. Nel silenzio di un mattino, sotto il cielo striato di una aurora ancora accesa ,entro nel giardino: una pietra rotolata, una tomba aperta, delle bende a terra e altre piegate ( Cfr Gv 20,6-7). La fresca brezza mi accarezza il volto, una lacrima scivola sull’erba: “Gesù dove sei? Perché mi hai lasciato solo?”. Passi leggeri mi fanno voltare e Gesù è lì a tendermi la mano: “Pace a te!Perché sei stato così incredulo da pensare che ti avessi abbandonato? Il mio amore per te ti raggiunge in ogni momento perchè non sono morto ma vivente!”. Gesù, il tuo amore estremo ha toccato il mio cuore e sono risorto.L’aurora della tua risurrezione ha scardinato le mie durezze. Gesù, mia sola speranza, tu sei compagno del mio cammino anche quando sbaglio strada o fuggo di fronte alle difficoltà. Gesù, credo in te! Tu hai amato la volontà del Padre sopra ogni cosa. Dammi il gusto dell’amore gratuito che apre sempre il cuore per portare sorriso, benevolenza, misericordia.
a cura del Monastero Mater Carmeli
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