Lo Spirito Santo è l’autore della nostra santificazione: egli trasforma l’uomo nel suo intimo, lo divinizza, lo rende partecipe della natura divina (cfr. 2Pt 1,4), come il fuoco rende incandescente il metallo, come l’acqua sorgiva disseta: “fons vivus, ignis, caritas”. La grazia è comunicata dallo Spirito Santo per il tramite dei sacramenti, che accompagnano l’uomo durante tutto l’arco della sua esistenza. E, mediante la grazia, egli diventa il dolce ospite dell’anima: “dulcis hospes animae”; inabita nel nostro cuore; è l’animatore delle energie segrete, delle scelte coraggiose, della fedeltà incrollabile. Egli ci fa vivere nell’abbondanza della vita: della stessa vita divina.
E proprio per questa sollecitudine circa l’abbondanza della vita Cristo rivela se stesso come Buon Pastore delle anime umane: Pastore che prevede l’avvenire definitivo dell’uomo in Dio; Pastore che conosce le sue pecore (cfr. Gv 10,14) fino al fondo stesso della verità interiore dell’uomo, il quale può parlare di se stesso con le parole di sant’Agostino: “Inquieto è il mio cuore, finché non riposi in Te” (cfr. S. Agostino, Confessiones I, 1).
[Regina Coeli, 10 maggio 1981]
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