«Dopo quaranta giorni dalla sua risurrezione, egli fu elevato in alto sotto gli occhi dei discepoli e una nube lo sottrasse al loro sguardo» (cfr At 1,9).
Quello dell’Ascensione di Gesù è un evento che ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria dei primi discepoli, così che ne troviamo testimonianza nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli. Quaranta giorni dopo la sua risurrezione, Gesù condusse i suoi discepoli sul Monte degli Ulivi, “verso Betania”, e, «mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo» (Lc 24,50-51). Naturalmente essi rimasero a guardare verso l’alto, ma furono subito richiamati da due angeli: “Perché state a guardare il cielo? Questo Gesù tornerà un giorno allo stesso modo egli è il Mediatore tra Dio e l’uomo, tra il Regno dei cieli e la storia del mondo. Uniti a lui nel suo stesso Spirito, i credenti formano una comunità nuova, la Chiesa, la cui natura è al tempo stesso visibile e spirituale, pellegrinante nel mondo e partecipe della gloria celeste (cfr Lumen gentium, 8. 48-51).
[Regina Coeli, 27 maggio 2001]
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