«Miserere mei Deus secundum magnam misericordiam tuam».
La Quaresima è per la Chiesa tempo di penitenza e di riconciliazione con Dio mediante la croce di Cristo. L’uomo del Salmo 50 dice: «Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto» (Sal 50,5-6).
L’uomo si presenta davanti a Dio in tutta la sua verità interiore. Questa è la verità della coscienza. Si rispecchia in essa la legge morale, che è conosciuta dall’uomo: essa infatti non solo è confermata dalla rivelazione, ma è anche scritta nel cuore di ognuno. Questa legge culmina nel comandamento dell’amore. Alla luce di questa legge - e ancor più alla luce dell’amore rivelato nella croce di Cristo - l’uomo vede la sua propria vita e il suo proprio comportamento, i propri pensieri, le parole e le opere. Vede nella verità. E attraverso questa verità si incontra con Dio. Non può incontrarsi con lui se non nella verità. In questo consiste l’insostituibile grandezza della coscienza. La Quaresima interpella ed esorta con particolare vigore le nostre coscienze. Chiediamo alla Genitrice di Dio che questo invito della Quaresima trovi la risposta delle coscienze umane.
[Angelus, 16 febbraio 1986]
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