«Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16).
La liturgia della Quaresima invita a perseverare nella pratica della penitenza in preparazione alla Pasqua, nel sublime contesto dell’amore di Dio.
Dio, che è amore nell’intimità del suo essere, per amore ha mandato nel mondo il Figlio suo unigenito, perché soffrisse, morisse e risorgesse per noi.
La risposta dell’uomo a questo ineffabile progetto che ha Dio per protagonista, è scolpita nell’assioma su cui poggia la perfezione di tutta la legge: «Ama il Signore Dio tuo; ama il prossimo come te stesso» (Mt 22,37-39).
Il cristianesimo è la religione dell’amore.
La Quaresima, per la sua intima connessione con la vicenda pasquale dell’Uomo-Dio, è un tempo privilegiato per l’esercizio dell’amore verso il prossimo. La Chiesa, tra le varie forme penitenziali, ha sempre raccomandato l’elemosina, e la raccomanda ancora quale mezzo per rendere concreta la carità, condividendo ciò di cui si dispone con colui che soffre le conseguenze della povertà.
[Angelus, 17 marzo 1985]
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