Tutta la Quaresima è orientata verso la Pasqua. Il suo cammino deve vederci tutti impegnati. La meta verso cui ci si muove consiste, in definitiva, nella purificazione del cuore da tutto ciò che lo allontana da Dio e gli impedisce di realizzare meglio il primo comandamento: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza» (Mc 12,30). Ciascuno di noi è quindi invitato a chiedersi in che modo gli sia possibile vivere di un amore che offre tutto a Dio. I primi ad essere chiamati a questa conversione del cuore sono i sacerdoti: essi hanno la missione di incoraggiare gli uomini a convertirsi, e possono compiere tale missione solo se essi stessi sono profondamente convertiti, ossia tesi verso Dio con tutto il loro cuore e con tutte le loro forze. Il sacerdote è incaricato delle relazioni dell’umanità con Dio: egli è perciò costituzionalmente rivolto verso Dio, per far giungere a Dio le offerte umane e per condurre tutto il popolo dei credenti a rendere omaggio a Dio. I cristiani sperano di trovare nel sacerdote non solo un uomo che li accoglie, che li ascolta volentieri e testimonia loro una sincera simpatia, ma anche e soprattutto un uomo che li aiuta a guardare a Dio, a salire verso di lui.
[Angelus, 4 marzo 1990]
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