La Quaresima, per la sua intima connessione con la vicenda pasquale dell’Uomo-Dio, è un tempo privilegiato per l’esercizio dell’amore verso il prossimo.
Tempo di genuina carità.
Non è raro trovare nella mentalità contemporanea, marcatamente sensibile ai canoni della giustizia, varie controindicazioni alla carità spicciola. Eppure Gesù assicura che neppure un bicchiere d’acqua, dato nel suo nome, sarà dimenticato nel bilancio della vita (cfr. Mc 9,41).
Il dramma della fame, che si consuma in più d’una regione del nostro pianeta, interpella pressantemente le coscienze. Ogni fratello che muore di fame, pesa sulla coscienza di tutti.
A stimolarci in questo grave dovere di solidarietà concorre la Vergine Maria con le parole ammonitrici del Magnificat: «Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi» (Lc 1,53).
[Angelus, 17 marzo 1985]
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