Questa esortazione risuona nella Chiesa nel periodo di Quaresima. E così facciamo.
Il primo gesto liturgico con cui l’abbiamo iniziato è stato proprio l’atto di inchinare il capo lo scorso mercoledì delle ceneri. Abbiamo inchinato il capo per ricevere le ceneri: «Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai» (Gen 3,19), espressione questa della nostra mortalità; e nello stesso tempo segno della nostra disposizione alla penitenza e alla conversione: «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15).
L’inchino del capo può essere interpretato come un gesto di umiliazione o di rassegnazione.
L’inchino del capo dinanzi a Dio è segno di umiltà. L’umiltà però non si identifica con l’umiliazione o con la rassegnazione.
Non va di pari passo con la pusillanimità.
Tutt’al contrario.
L‘umiltà è sottomissione creativa alla forza della verità e dell’amore. L’umiltà è rigetto dell’apparenza e della superficialità; è l’espressione della profondità dello spirito umano; è condizione della sua grandezza.
[Angelus, 4 marzo 1979]
Martirologio Romano: Giorno delle Ceneri e principio della santissima Quaresima: ecco i giorni della penitenza per la remissione dei peccati e la salvezza delle anime. Ecco il tempo adatto per la salita al monte santo della Pasqua.
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