La Chiesa si converte a Cristo per rinnovare la consapevolezza e la certezza di tutti i suoi doni, di quei doni di cui è stata dotata da lui mediante la croce e la risurrezione. Infatti Cristo è nello stesso tempo il Redentore e lo Sposo della Chiesa. Cristo, come Redentore e Sposo, l’ha istituita fra uomini deboli, fra uomini peccatori e fallibili, ma, nello stesso tempo, l’ha istituita forte, santa e infallibile. Essa è tale non per opera degli uomini, ma per la forza del dono di Cristo.
Credere nella forza della Chiesa non vuol dire credere nella forza degli uomini che la costituiscono, ma credere nel dono di Cristo: in quella potenza che - come dice san Paolo - «si manifesta pienamente nella debolezza» (2Cor 12,9).
Più è consapevole della debolezza, peccaminosità, fallibilità dell’uomo, più deve custodire la certezza di quei doni, che provengono dal suo Redentore e dal suo Sposo. E questa è anche una via essenziale della conversione quaresimale della Chiesa a Cristo.
[Angelus, 9 marzo 1980]
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