«Non indurite il cuore»!
Il cuore vuol dire l’uomo nella sua stessa interiorità spirituale, nello stesso, per così dire, centro della sua somiglianza con Dio.
L’uomo interiore.
L’uomo della coscienza.
“Non indurite il cuore”, dice il salmista. Infatti la necrosi delle coscienze, la loro indifferenza nei confronti del bene e del male, la loro deviazione sono una grande minaccia per l’uomo. Indirettamente, sono anche una minaccia per la società, perché, in ultima analisi, dalla coscienza umana dipende il livello della moralità della società. E così, la nostra preghiera quaresimale per la sensibilità delle coscienze ha un significato molteplice.
L’uomo che ha il cuore indurito e la coscienza degenerata, anche se può godere la pienezza delle forze e delle capacità fisiche, è un malato spirituale, e bisogna far di tutto per fargli ritornare la salute dell’anima. Che la preghiera della Chiesa durante la Quaresima porti i suoi frutti.
[Angelus, 15 marzo 1981]
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