La liturgia quaresimale ci conduce sul monte della Trasfigurazione del Signore.
Il ricordo del monte di Trasfigurazione è necessario perché la Chiesa - e nella Chiesa ognuno di noi - abbia la consapevolezza della grazia, la cui pienezza ha in sé Cristo, crocifisso e risorto.
La grazia accompagna le prove del cammino terrestre dell’uomo e della Chiesa, accompagna la sofferenza e le fatiche, ed anche le cadute.
Le penetra così, come nel momento della Trasfigurazione, quella luce, che ha penetrato il corpo terrestre di Cristo.
Essa porta in sé il preannunzio della risurrezione.
Se è necessario che in questo periodo di quaranta giorni la Chiesa - e, in essa, ogni uomo - abbia la consapevolezza della prova alla quale è inevitabilmente sottoposta la sua vita sulla terra, nello stesso tempo è anche necessario che abbia la certezza della grazia, che Dio non le rifiuterà in Cristo: il Padre nel Figlio.
[Angelus, 2 marzo 1980]
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