La Chiesa nel tempo penitenziale della Quaresima ci invita a fare una traversata nel “deserto”, come l’antico popolo dell’Alleanza quando fece il suo “esodo” dalla schiavitù dell’Egitto alla libertà della Terra promessa; prefigurazione di un esodo ben più profondo e definitivo, di un’Alleanza nuova ed eterna, realizzata nel mistero pasquale.
La pedagogia ecclesiale ci suggerisce per tale itinerario di salvezza tre impegni: la preghiera, il digiuno, la carità, realtà tra loro intimamente connesse.
Con la preghiera ci poniamo in ascolto di Dio e coltiviamo la nostra amicizia con lui.
Col digiuno ci sottraiamo alle tentazioni e talvolta alla schiavitù dell’abbondanza, per rendere libero il nostro cuore.
Con la carità ci facciamo “prossimi” di quanti sono nel bisogno, diventando per loro testimonianza viva della tenerezza di Dio.
[Angelus, 28 febbraio 1993]
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