«Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?» (Gv 6,5), così Cristo domandò a Filippo nei pressi del lago di Tiberiade, quando vide «che una grande folla veniva da lui» (Gv 6,5).
Doveva parlare a quegli uomini sull’Eucaristia - proprio là nei pressi del lago di Galilea, dove si compì il primo annunzio dell’Eucaristia - ma prima egli ebbe cura del cibo per il loro corpo.
La Chiesa ci ricorda quel colloquio con l’apostolo Filippo, come pure il miracolo della moltiplicazione di cinque pani e di due pesci.
«E quando furono saziati, (Gesù) disse ai discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”» (Gv 6,12). Adoriamo e ringraziamo Dio anche per tutto il bene spirituale e materiale, che è necessario all’uomo per vivere: «Gli occhi di tutti sono rivolti a te, in attesa, e tu provvedi loro il cibo a suo tempo. Tu apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente» (Sal 144,15-16). «Ti lodino, Signore, tutte le tue opere» (Sal 144,10).
Che la preghiera dell’Angelus Domini sia adorazione di Dio, sia ringraziamento per tutto il bene che il Creatore ha destinato all’uomo nel mondo!
[Angelus, 25 luglio 1982]
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