Durante il mese di giugno, la Chiesa trova nel cuore di Cristo l’accesso al Dio che è la santissima Trinità. Al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Questo unico Dio - uno e trino insieme - è un ineffabile mistero della fede. Veramente egli «abita una luce inaccessibile» (1Tm 6,16). E in pari tempo il Dio infinito ha permesso di farsi abbracciare dal cuore di quell’uomo, il cui nome è Gesù di Nazaret: Gesù Cristo. E attraverso il cuore del Figlio, Dio Padre si avvicina pure ai nostri cuori e viene ad essi. Così ciascuno di noi è battezzato “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Ognuno di noi è, fin dall’inizio, immerso nel Dio uno e trino: nel Dio vivente, nel Dio vivificante. Questo Dio lo confessiamo come Spirito Santo che, procedendo dal Padre e dal Figlio, “dà la vita”. Il cuore di Gesù è “formato dallo Spirito Santo nel grembo della Vergine Madre”. Dio che “dà la vita”, che “si concede all’uomo”, ha iniziato l’opera della sua economia salvifica, facendosi uomo. Proprio nel verginale concepimento e nella nascita da Maria ha inizio il suo cuore umano “formato dallo Spirito Santo nel grembo della Vergine Madre”.
[Angelus, 2 giugno 1985]
Nessun commento:
Posta un commento