«Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi».
Salutiamo quindi con venerazione e amore quel corpo dell’eterno Verbo e colei che, come Madre, ha dato il corpo all’eterno Verbo.
Questo corpo è il sacramento della redenzione dell’uomo e del mondo: “Veramente patì, fu immolato sulla croce per l’uomo”. Questo corpo martirizzato fino alla morte sulla croce, insieme al sangue versato in segno della buona ed eterna alleanza, è diventato il sacramento più grande della Chiesa, al quale desideriamo rendere particolare adorazione, dimostrare particolare amore e gratitudine. Infatti, questo corpo è veramente il cibo, così come il sangue è veramente la bevanda delle nostre anime, sotto le specie del pane e del vino.
Ristora le forze interiori dell’uomo e fortifica nel cammino sulla strada dell’eternità. Già qui sulla terra ci permette di pregustare quell’unione con Dio nella verità e nell’amore, alla quale ci chiama il Padre, in Cristo suo figlio. Perciò l’ultima invocazione: “Esto nobis praegustatum mortis in examine!”.
[Angelus, 8 giugno 1980]
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