È questo grande mistero che meditiamo ogni giorno all’Angelus: Dio si è fatto uomo nel grembo di Maria. Attraverso questo grande mistero, tutta la vita umana è cambiata. L’umanità ha ricevuto una nuova dignità. Dio ha condiviso tutte le cose con noi eccetto il peccato, di modo che noi potessimo diventare una sola cosa con Dio. Nel momento in cui Maria disse «Sì, avvenga di me quello che hai detto», Dio è sceso sulla terra, e la vita di ogni uomo e donna è stata innalzata. Nell’incarnazione ogni uomo è divenuto nostro fratello, ogni donna è divenuta nostra sorella. È per questo che san Giovanni scrive: «Se uno dicesse: “Io amo Dio”, e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello» (1Gv 4,20-21). In questo Angelus, dunque, ci uniamo a Maria, nostra Madre, nel lodare Dio per l’Incarnazione e chiediamo al nostro Padre celeste la grazia di amare tutti i nostri fratelli e sorelle così come Cristo ci ha amato.
[Angelus, 2 febbraio 1986]
Nessun commento:
Posta un commento