La preghiera della chiesa consente spesso il privilegio di chiamare Dio Padre, proprio perché l’eterno Figlio, della stessa sostanza del Padre, si è fatto uomo, si è fatto uno di noi.
È stato concepito nel seno di Maria Vergine, nel momento dell’Annunciazione dell’Angelo, e da lei è nato.
Proprio lui - Figlio di Maria - ci ha dato il privilegio di chiamare Dio col nome di Padre. E ci ha dato questo privilegio, perché in lui e per lui siamo diventati figli e figlie adottivi di Dio. Abbiamo quest’adozione in Cristo, nato da una madre terrena, da Maria. Ed ella concorre costantemente, perché lo spirito di questa figliolanza adottiva divina non s’indebolisca in noi, ma si rafforzi.
La Madre di Cristo, Madre della grazia divina, concorre anche affinché noi, adottati nel Figlio, come figli e figlie di Dio, possiamo ottenere l’eredità promessaci da Dio: l’eredità dell’amore e della verità, l’eredità della grazia santificante, l’eredità della vita eterna.
[Angelus, 12 agosto 1984]
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