Se avessi compreso quello che porta alla pace!
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».Lc 19,41-44Per un confronto personale. (Padri Carmelitani)- Tu piangi nell'osservare qualche situazione del mondo? Guardando la situazione del mondo attuale, Gesù piangerebbe? La previsione è lugubre. Dal punto di vista dell'ecologia, abbiamo già passato il limite. La previsione è tragica.- In Gesù Dio visita il suo popolo. Tu hai ricevuto qualche visita di Dio nella tua vita?
La morte-resurrezione del Signore fa sì che il gemito della creazione, dell’uomo e dello stesso cristiano non sia più da leggere come il segno dell’inutilità della vita e della storia, ma come il gemito della partoriente che porta alla vita. Di qui una visione nuova dell’esistenza e della storia che non concede più alcuno spazio alla disperazione né alla passiva rassegnazione.
RispondiEliminaBruno Maggioni
"Signore Dio, aiutami a prestare attenzione alla tua parola che dona la pace e insegnami a riconoscere il tempo della tua visita al mio cuore, alla mia città, alla società in cui vivo". Eremita
RispondiEliminaOgni volto umano si specchia in quel volto: è il volto risoluto e intraprendente del Figlio, è il volto di un uomo che piange. Ed è quel volto in cui ogni volto umano, quel volto su cui anche solo una lacrima che scivola, potrà specchiarsi. Il volto del maestro è quel volto che rende riconoscibile a noi stessi qual è sia la nostra faccia, laddove siamo almeno capaci di piangere.
RispondiEliminaPino Stancari
I predicatori non ottengono che gli uomini si liberino perché quelli che predicano hanno troppo buon senso... E' per questo che la loro fiamma riscalda.
RispondiEliminaS. Teresa d'Avila
La morte-resurrezione del Signore fa sì che il gemito della creazione, dell'uomo e dello stesso cristiano non sia più da leggere come il segno dell'inutilità della vita e della storia, ma come il gemito della partoriente che porta alla vita. Di qui una visione nuova dell'esistenza e della storia che non concede più alcuno spazio alla disperazione né alla passiva rassegnazione.
RispondiEliminaBruno Maggioni