Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia.
In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».Lc 14,15-24
Per un confronto personale (Padri Carmelitani)
• Quali sono le persone che in generale sono invitate e quali sono le persone che in generale non sono invitate alle nostre feste?
• Quali sono i motivi che oggi limitano la partecipazione delle persone nella società e nella chiesa? E quali sono i motivi che alcuni adducono per escludersi dalla comunità? Sono motivi giusti?
Entrare nei sentimenti di Gesù vuol dire non considerare il potere, la ricchezza, il prestigio come i valori supremi della nostra vita, perché in fondo non rispondono alla più profonda sete del nostro spirito.
RispondiEliminaBenedetto XVI
Il mio desiderio è quello di imitare Gesù. Il più grande atto d'amore, è assomigliargli e identificarmi con lui.
RispondiEliminaCharles de Foucauld
Il Signore ogni giorno viene a cercarci dovunque siamo: nelle piazze, lungo le vie delle città o sulle strade della periferia, forse anche chiusi in qualche palazzo costruito da noi stessi con le nostre illusioni. Mediante la sua parola ci chiede di lasciare tutto, di lasciare soprattutto noi stessi e di accogliere la sua gioia. Non facciamoci pregare troppo, non ci accada di essere lasciati fra coloro che non assaggeranno la cena del Signore perché, sebbene più volte invitati, non hanno saputo apprezzare il dono.
RispondiEliminaAnna Maria Canopi