La Chiesa è innanzitutto una comunità orante. Il popolo di Dio è stato liberato per celebrare il culto del Signore. Tutta la vita dei redenti dev’essere un atto di culto, una liturgia di lode, un sacrificio gradito a Dio. La trasformazione della nostra vita e del mondo in sacrificio di lode non è opera nostra, ma del Signore. Unendoci a Cristo-Sacerdote, al suo sacrificio e alla sua preghiera, noi con tutto l’universo diveniamo un’offerta al Signore.
I credenti sono essenzialmente una comunità liturgica: nel tempio, nelle case, nella vita essi esercitano l’ufficio sacerdotale. Nella comunità dei credenti in preghiera, Maria è presente, non solo alle origini della fede, ma in ogni tempo.
Così ella appare nella visita alla madre del Precursore, in cui effonde il suo spirito in espressioni di glorificazione a Dio, di umiltà, di fede, di speranza: tale è il Magnificat, la preghiera per eccellenza di Maria, il canto dei tempi messianici nel quale confluiscono l’esultanza dell’antico e del nuovo Israele (cfr. Marialis Cultus, 18).
[Angelus, 13 novembre 1983]
Nessun commento:
Posta un commento