San Carlo Borromeo
Il Santo Rosario è una memoria continua della Redenzione, nelle sue tappe salienti: l’Incarnazione del Verbo, la sua Passione e Morte per noi, la Pasqua che egli ha inaugurato e che si compirà eterna nei cieli. Il Rosario ricorda continuamente al popolo della nuova alleanza i prodigi di misericordia e di potenza che Dio ha dispiegato in Cristo a favore dell’uomo, e lo richiama alla fedeltà nei confronti degli impegni battesimali. Noi siamo il suo popolo, egli è il nostro Dio.
Ma questo ricordo dei prodigi di Dio e questo richiamo costante alla fedeltà passa, in certo modo, attraverso Maria, la Vergine fedele. Il susseguirsi delle Ave ci aiuta a penetrare, di volta in volta, sempre più profondamente, nell’altissimo mistero del Verbo incarnato e salvatore “con il cuore di colei che al Signore fu più vicina” . Perché anche Maria, come Figlia di Sion ed erede della spiritualità sapienziale di Israele, ha cantato i prodigi dell’Esodo; ma, come la prima e più perfetta discepola di Cristo, ha precorso e vissuto la Pasqua della nuova alleanza, custodendo in cuore e meditando ogni parola e ogni gesto del Figlio, associandosi a lui con fedeltà incondizionata, indicando a tutti la strada del nuovo patto: «Fate quello che vi dirà» (Gv 2,5). Glorificata oggi nel cielo, mostra realizzato in sé l’itinerario del nuovo popolo verso la Terra promessa.
[Angelus, 9 ottobre 1983]
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