Nei misteri dolorosi contempliamo in Cristo tutti i dolori dell’uomo: in lui angosciato, tradito, abbandonato, catturato, imprigionato; in lui, ingiustamente processato e sottoposto ai flagelli; in lui, frainteso e deriso nella sua missione; in lui, condannato con la complicità del potere politico; in lui, condotto pubblicamente al supplizio ed esposto alla morte più infamante; in lui, uomo del dolore predetto da Isaia, è assommato e santificato ogni dolore umano.
Servo del Padre, Primogenito tra molti fratelli, Capo dell’umanità, egli trasforma il patire dell’uomo in oblazione a Dio gradita, in sacrificio che redime. È lui l’Agnello che toglie il peccato del mondo, il Testimone fedele, che ricapitola in sé e rende meritorio ogni martirio.
Nei misteri dolorosi del Rosario ci uniamo alla Vergine, nostra Madre, contemplando i dolori di suo Figlio e imparando da lei ad accogliere ogni uomo come fratello. Ci aiuti a comprendere il dolore alla luce della Redenzione, accettando ognuno la propria croce.
[Angelus, 30 ottobre 1983]
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