Venite a me, voi tutti che siete stanchi.
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Mt 11,28-30
Per un confronto personale ( Padri Carmelitani)
• La legge di Dio è per me un giogo leggero che mi incoraggia, o un peso che mi stanca?
• Ho sentito qualche volta la leggerezza e l'allegria del giogo della legge di Dio che Gesù ci ha rivelato?
Gesù ti dice: "vieni fino alla mia vita, vieni fino alla mia gioia, vieni fino al mio amore, vieni fino a me!" Ma tu forse puoi dire: "è vero, Signore, che io sono fatto per te ed è inquieto il mio cuore fino a quando non riposa in te, ma come posso venire fino a te dal momento che abiti in una distanza infinita?" Egli ti risponde: "Io ho preparato la nave su cui tu puoi fare la traversata. Mi sono fatto ciò che non ero perché tu potessi giungere a ciò che Io sono: aggrappati a me, sali con me. Ho preparato il legno con cui tu puoi attraversare il mare: anche se sei affaticato e stanco, sono io che ti ristoro, che ti dono forza."
RispondiEliminaCarlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna
Nell'aridità e nel vuoto l'anima diventa umile. L'orgoglio di un tempo sparisce quando in se stessi non si trova più nulla che dia l'autorizzazione a guardare gli altri dall'alto in basso. L'anima deve considerare l'aridità e il buio come buoni presagi: come segni che Iddio le sta al fianco, liberandola da se stessa, strappandole di mano l'iniziativa.
RispondiEliminaSanta Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)
"Che io corra, Signore, senza affanni su strade di speranza, mai stanco di guardare a Te con fiducia, e deciso a distogliere lo sguardo dall'ego avido e pretenzioso. Il tuo amore mi basti e mi acquieti, anche quando i tuoi tempi e i tuoi modi feriscono la mia fretta e la mia impazienza."
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